La scacchiera

Parte ottava
LA RIVOLUZIONE INFORMATICA DELL'ARCHITETTURA .DOPO IL 2001
Da Ground Zero ad oggi 

- Espressioni digitali 

Il testo presenta una riflessione approfondita sul ruolo degli strumenti digitali e informatici nell'architettura contemporanea, esplorando le sfide e le opportunità che si presentano dopo gli eventi dell'11 settembre 2001. L'autore inizia descrivendo un'immagine suggestiva di aerei che colpiscono grattacieli, evocando l'impatto di quel momento sulla percezione del mondo.
L'analisi si sviluppa attraverso diverse fasi, concentrandosi sulla storia dell'architettura e sottolineando come gli strumenti, intesi non solo come mezzi ma come opportunità di profonda interrogazione, abbiano sempre giocato un ruolo cruciale nel rapporto con la costruzione.
L'Information Technology è presentata come uno strumento che va oltre il concetto di utensile, diventando un "anti-utensile" e incarnando lo spirito, la materializzazione del pensiero. Si pone l'accento sulla necessità di considerare l'informatica non solo come un mezzo per creare edifici interattivi o performance estetiche, ma anche come risposta alle grandi crisi contemporanee, come l'uso consapevole delle risorse, lo squilibrio Nord-Sud, la trasparenza delle informazioni e lo sviluppo di soluzioni che favoriscano la presa di coscienza critica.

United Architects proposta per la ricostruzione
world trade center New York 2003

L'autore esamina il concetto di paesaggio nell'architettura post-2001, evidenziando come le nuove generazioni, cresciute con strumenti digitali, stiano dando forma a paesaggi informatici attraverso interconnessioni dinamiche e geometrie topologiche. Viene esplorato il tema della digitalizzazione, con l'onnipresenza degli schermi che trasforma la percezione degli abitanti delle città in una condizione strutturalmente digitale.
Due opere a Barcellona, il Mercato di Santa Caterina ( Miralles) e la Torre Agbar ( Jean Nouvel) vengono analizzate come esempi di architettura digitale. La copertura ondulata del Mercato è vista come un grande schermo che trasmette energia al quartiere, mentre la Torre Agbar, con la sua forma di fuso e la superficie pixxelata, rappresenta un'architettura che va oltre la bidimensionalità degli schermi tradizionali, incorporando elementi interattivi e intelligenti. Infine, il testo si conclude sottolineando come la digitalizzazione non sia solo superficiale, ma penetri in profondità nell'architettura contemporanea, offrendo esempi come il sk Building a Seoul che integra la digitalizzazione non solo nella forma architettonica ma anche nei sistemi elettronici interattivi.


- Processi e diagrammi 

L'uso del diagramma come pratico concettuale e al ruolo dell'informatica nel processo progettuale. La descrizione evidenzia anche il passaggio dalla forma finale al diagramma come strumento più generale, enfatizzando la rilevanza della topologia e parametrica.
Viene menzionato il contributo di Peter Eisenman, Greg Lynn, e Jeffrey Kipnis nel contesto del Folding in architettura, e si fa riferimento a concetti come il diagramma come esplicitazione di relazioni topologiche e parametriche. Inoltre, si discute dell'importanza del diagramma come un codice DNA generatore e regolatore dello sviluppo del progetto.
L'autore evidenzia l'evoluzione del concetto di forma architettonica, considerando non solo il risultato finale ma anche la memoria incorporata nella forma stessa. Si menziona il lavoro del gruppo olandese UN Studio come esempio di successo di un approccio basato sul diagramma, con riferimento specifico al progetto Möbius House.

Successivamente, viene affrentato  il tema della modellizzazione delle informazioni nell'ambito dell'architettura, sottolineando la transizione da modelli statici a modelli dinamici e interattivi. Viene citato l'esempio dello studio Gehry Technologies e il ruolo fondamentale della modellazione tridimensionale nel processo progettuale.
Infine, viengono trattati  architetti come Makoto Sei Watanabe e Kas Oosterhuis, che sono impegnati nello sviluppo di un'architettura di nuova generazione basata sul paradigma informatico. Si evidenzia l'importanza dell'approccio infrastrutturale nell'architettura contemporanea, con esempi come la stazione della metropolitana di Iidabashi a Tokyo e la Nuova Fiera di Milano progettata da Massimiliano Fuksas.

- Fluidità e nuove connessioni

Il cambiamento significativo nella concezione dello spazio nel contesto dell'architettura contemporanea, ha influenzato dalla transizione dalla fisica newtoniana alla comprensione dello spazio come informazione. Gli architetti di nuova generazione sfidano l'idea di uno spazio tridimensionale statico, vedendo spazio e oggetto come interconnessi e plasmati dalle relazioni.

Marcos Novak, un esempio di architetto che abbraccia questa nuova nozione di spazio, ha creato un'installazione alla Biennale di Venezia del 2000. Questa installazione propone uno "spazio invisibile" in cui i movimenti del visitatore vengono tradotti in suoni e forme visive attraverso algoritmi . La domanda sull'esistenza dello spazio trova una risposta nella sua rappresentazione come informazione e nella sua interattività.
L'idea centrale è che lo spazio non è più un concetto oggettivo, ma una declinazione dell'informazione, legata a significati convenzionali, contestuali e biologici. Grazie alle tecnologie moderne come Internet e la realtà virtuale, la concezione dello spazio si amplia a più dimensioni, caratterizzata da salti e collegamenti informatici.
Il testo evidenzia anche il concetto di "protesi tecnologiche" che estendono i limiti fisici e cognitivi umani. Tuttavia, la sfida è comprendere le implicazioni percettive, cognitive ed estetiche di queste protesi. L'interattività diventa un elemento chiave, catalizzatore della ricerca architettonica, in quanto incorpora la possibilità di creare modelli interconnessi e mutabili di informazioni.
L'architettura può ora reagire e adattarsi non solo ai cambiamenti ambientali, ma anche ai desideri degli utenti attraverso scenari interattivi, simili a un ipertesto. L'interattività non riguarda solo l'aspetto fisico, ma anche quello emotivo, attraverso l'uso di sensori che interagiscono con lo stato psicologico delle persone.
Infine, il testo menziona alcuni architetti e artisti che stanno consapevolmente lavorando su questi temi, realizzando architetture interattive. Diller & Scofidio e Toyo Ito sono citati come esempi di professionisti che rappresentano l'apice di questa ricerca.

Toyo Ito è una figura centrale nell'architettura contemporanea, particolarmente rilevante per la sua connessione con la rivoluzione informatica. Pioniere e ricercatore, ha introdotto concetti innovativi già nel 1986 con la Torre dei Venti a Yokohama. In questa opera, una torre dell'acqua si trasforma in un'architettura sensibile e reattiva, interagendo con l'ambiente e utilizzando l'elettronica come elemento fondamentale di interscambio. La Torre dei Venti si modifica in tempo reale, seguendo il flusso della vita e delle situazioni.
Successivamente, con progetti come l'Uovo dei Venti a Tokyo (1989) e la Mediateca di Sendai (2001), Ito affronta la sfida di esprimere il nuovo mondo dominato dalle informazioni in architettura. Si interroga su come l'architettura possa rispondere alle nuove potenzialità legate all'elettronica, diventando sia causa che effetto dell'Era dell'informazione.
Toyo Ito fonde il suo interesse per i media elettronici con una profonda connessione alla natura e ai suoi elementi. L'acqua diventa un elemento chiave in opere come la Mediateca di Sendai, dove le onde Wi-Fi si traducono visivamente nei movimenti dell'edificio. Inoltre, l'Opera House a Taichung (2005-) a Taiwan sfrutta l'acqua come forza generatrice, plasmando la materia in modo continuo.
Un elemento distintivo del suo approccio è l'utilizzo di nuovi metodi di sviluppo architettonico. Ad esempio, nel Forum per la Musica e la Danza a Gent (2004), Ito introduce la "griglia emergente", un'evoluzione del concetto degli spazi serviti e spazi serventi. Questa griglia subisce deformazioni globali, eliminando distinzioni tra spazi e creando un'architettura fluida e continua.
Il testo sottolinea anche l'importanza della collaborazione con l'ingegneria, evidenziando opere come la Mediateca di Sendai, che funge anche da struttura antisismica. L'architetto sfida le difficili domande sul come l'architettura deve rispondere al mondo contemporaneo, misurando la sua grandezza nella sfida di affrontare tali questioni complesse.
Infine, il testo menziona altri architetti come Elizabeth Diller e Richard Scofidio, evidenziando l'opera "Blur" a Yverdon-Les-Bains come un nuovo paradigma architettonico. Questo edificio interattivo si adatta costantemente alle variazioni ambientali, rappresentando una forma di architettura che si integra con il contesto e utilizza l'informazione come catalizzatore della ricerca architettonica.
Il capitolo si conclude richiamando l'attenzione su altri architetti come Philip Rahm e François Roche, che esplorano nuovi modi di concepire lo spazio attraverso l'integrazione di informatica, arte e scienze ambientali. Infine, si sottolinea l'importanza di una transizione verso un'architettura e un'urbanistica che convergono verso una "scienza delle complessità" e delle interrelazioni, abbracciando una vera ecologia dello spazio.


La scacchiera: CopenHill- centrale energetica e centro ricreativo urbano







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